LE NEOAVANGUARDIE CINEMATOGRAFICHE IN EUROPA

Nel mese di maggio la Cineteca e la Galleria de'Foscherari danno vita ad un amplissimo programma riguardante le cinematografia d'Avanguardia europea degli anni cinquanta e sessanta. Dopo aver esplorato l'avanguardia americana nei mesi di marzo e aprile, si passa ora a rappresentare la Nouvelle Vague e il Free Cinema, cioè quelle correnti che hanno caratterizzato la sperimentazione avanguardistica nel Vecchio Continente. Naturalmente non sarà possibile comprendere tutti i protagonisti delle due tendenze, molti e tutti rilevanti, ma per quanto riguarda la “Nuova ondata” francese saranno significativamente rappresentati autori come Godard, Resnais, Marker e Malle, mentre per il Free Cinema inglese, oltre al fondamentale Sabato sera, domenica mattina, di Karel Reitz, saranno offerte al pubblico due autentiche rarità, i cortometraggi di una fondatrice del movimento, la scrittrice Lorenza Mazzetti, che sarà presente alla proiezione . Diamo di seguito l'intero calendario della manifestazione .

 

DOMENICA 4 MAGGIO  CINEMA LUMIERE ORE 20.00.

L’anno scorso a Marienbad, di A. Resnais, 1961

Notte e nebbia, di A. Resnais, 1956

LUNEDÌ 5 MAGGIO  CINEMA LUMIERE ORE 18,15-20,15-22,15.

CON REPLICHE IL 6, 12, 13, 19, 20 MAGGIO

Hiroshima mon amour, di A. Resnais, 1959

MERCOLEDÌ 7 MAGGIO  CINEMA LUMIERE ORE 17.30.

Je t'aime je t'aime, anatomia di un suicidio, di A. Resnais, 1968

Van Gogh , di A. Resnais , 1950

GIOVEDÌ 8 MAGGIO GALLERIA DE’ FOSCHERARI ORE 18.00.

La jetée, di C. Marker,1963

Les statues meurent aussi, di A. Resnais e C. Marker, 1953

Fino all’ultimo respiro, di J-L Godard, 1960

MERCOLEDÌ 14 MAGGIO CINEMA LUMIERE ORE 17,45.

Weekend, un uomo e una donna dal sabato alla domenica , di J-L Godard, 1966

GIOVEDÌ 22 MAGGIO GALLERIA DE’ FOSCHERARI ORE 18.00.

K (1953) e Toghether (1955), di Lorenza Mazzetti, che sarà presente alla proiezione.

Sabato sera, domenica mattina, di K. Reitz, 1960

GIOVEDÌ 29 MAGGIO GALLERIA DE’ FOSCHERARI ORE 18.00.

Guernica, di A. Resnais , 1950

Une histoire d’eau , di J-L Godard e F. Truffaut, 1961

Ascensore per il patibolo, di L. Malle, 1957

 

IL CINEMA UNDERGROUND AMERICANO

Mercoledì 9 aprile, presso la Galleria De’ Foscherari, riprende l’attività, promossa dalla Cineteca assieme alla Galleria stessa, con una nuova rassegna, questa volta dedicata all’Underground cinema, cioè alla Neoavanguardia cinematografica americana. Dopo le Avanguardie europee e la loro emigrazione negli Stati Uniti, vengono proposti i film più significativi di una straordinaria stagione culturale, quella che ha visto l’affermarsi dell’Actionpainting, del New Dada e della Pop Art, nelle arti figurative; della letteratura beat; del teatro gestuale e della musica post-dodecafonica.

Quello che Pietro Bonfiglioli, in un saggio riportato nel volume La rivisitazione delle Avanguardie cinematografiche, disponibile in Galleria e al cinema Lumière, chiama Il cinema dell’esclusione ha una sua specifica e fondamentale collocazione nell’ambito del turbinoso ripresentarsi delle Avanguardie alla ribalta internazionale negli anni cinquanta e sessanta. La furia iconoclasta, che spinge la critica dell’arte fino alla destrutturazione della comunicazione stessa, trova nel cinema underground ineludibili punti di riferimento, costituiti dall’opera di filmakers come S. Brakhage, K. Anger, G. Markopoulos e J. Smith (tutti presenti nella rassegna), nonché un suo superamento critico nel cinema pop, in particolare nelle opere filmiche di A. Warhol,anch’esso rappresentato con uno dei suoi film più celebri,il famosissimo Lanesome cawboys, che verrà proiettato su grande schermo al cinema Lumiere.

Diamo di seguito il programma dettagliato della manifestazione, sottolineando che le opere presentate sia alla De’ Foscherari sia al cinema Lumière saranno introdotte e commentate da Vittorio Boarini.

Mercoledì 9 Aprile ore 18.00

Galleria de'Foscherari - Dog star man(preludio), di Stan Brakhage, 1961 -64

Scorpio rising, di Kenneth Anger, 1962 - 63

Mercoledì 16 Aprile ore 18.00

Galleria de'Foscherari - Flaming creatures, di Jack Smith, 1963

Sabato 19 Aprile ore 17.40

Cinema Lumière - Lonesome Cawboys, di Andy Warhol, 1968

Mercoledì 23 Aprile ore 18.00

Galleria de'Foscherari - Twice a man, di Gregory Markopoulos , 1963

CINEMA IN GALLERIA

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La Galleria de'Foscherari, sempre in stretta collaborazione con la Cineteca di Bologna, riprende l'attività dedicata all'arte cinematografica nell'intreccio che, nella sua storia, ha intrattenuto con le arti figurative.

Dopo il cinema espressionista e surrealista, presentati nella scorsa stagione, è la volta della cinematografia astratta, dadaista e futurista, completando così il percorso del cinema nell'epoca delle Avanguardie storiche.

Le Avanguardie, infatti, con il carattere ad esse connaturato della interartisticità, superano la distinzione tra le arti e, in particolare, fanno del cinema un'articolazione della pittura facendolo coincidere in alcuni determinati momenti con le arti figurative.

Il ciclo avrà inizio con il cinema astratto giovedì 19 dicembre alle ore 18, presso la Galleria de'Foscherari per concludersi con il futurismo  al Cinema Lumière, dove verrà proiettato il famoso “L'inhumaine”, di Marcel L'Herbier, distribuito all'epoca in Italia con il titolo di Futurismo.

CINEMA ASTRATTO GIOVEDI 19 DICEMBRE 2013 - ORE 18.00

GALLERIA DE'FOSCHERARI
V. EGGELIN : Sinfonia diagonale ( 1923-25)H. RICHTER: Rithmus 21,23 (1921 -23)W. RUTTMANN:Opus 1,2,3,4 (1923-26)F. LEGER: Le ballet macanique (1924)


CINEMA DADAISTA  GIOVEDI 9 GENNAIO 2014 - ORE 18.00

GALLERIA DE'FOSCHERARI
M. DUCHAMP : Anemic CinemaH. RICHTER: Fantasmi del mattino - FilmstudieR. CLAIR : Entr'acte


CINEMA FUTURISTA GIOVEDI 16 GENNAIO 2014 – ORE 18.00

GALLERIA DE'FOSCHERARI
D. VERTOV :L'uomo con la macchina da presa
GIOVEDI 23 GENNAIO 2014 – ORE 17.30

CINEMA LUMIERE
M .HERBIER : L'Inhumaine

Pier Paolo Calzolari

Cà Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna Venezia- 4 Giugno - 30 Ottobre 2011

a mostra - ideata da Pier Paolo Calzolari, con Silvio Fuso e Daniela Ferretti e co-organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dalla Fondazione Calzolari - presenta nell’androne longheniano e il secondo piano di Ca’ Pesaro 25 opere dell’artista, realizzate tra il 1968 e oggi. Di fronte alla facciata del Museo, tra le acque del Canal Grande, sarà inoltre collocata la scultura Struttura ghiacciante del 1990.

La mostra offre una rara opportunità di osservare la pluralità dell’opera di Calzolari e la sua capacità di coniugare i linguaggi formali più diversi. Catalogo Gli Ori, con testi critici di Massimiliano Gioni e Denys Zacharopoulos e la documentazione fotografica completa delle opere esposte. Dai primi lavori attorno al 1965 fino ad oggi Calzolari ha seguito un processo di ricerca complesso sotto il segno del pluralismo, evitando ogni forma di ripetizione che non fosse legata alle esigenze del reale. Per la continua capacità di rigenerarsi negli oltre quarant’anni della sua carriera è oggi considerato uno degli artisti più inventivi e vivaci della sua generazione. Nato nel 1943, Calzolari realizza nel 1966-67 l’opera-performance Il filtro e benvenuto all’angelo nel suo studio di Palazzo Bentivoglio a Bologna ed è fra gli artisti che espongono al “Deposito d’Arte Presente” di Torino in una delle iniziative inaugurali dell’Arte Povera. Nel 1969 partecipa alla rassegna di Berna When Attitudes become Form. Nascono in questi anni le sue prime sculture ghiaccianti e il lavoro intitolato la Casa ideale che riunisce opere di tipologie diverse che l’artista realizza fattivamente a partire da un suo testo scritto con valore programmatico. La prossimità con gli altri artisti dell’Arte Povera si manifesta nell’esigenza affermata da Calzolari di un’orizzontalità d’ispirazione francescana che porta a una rielaborazione dei rapporti fra arte, esistente, e natura. L’utilizzazione di materiali poveri – come foglie di tabacco, margarina, petali dell’albero di Giuda, muschio, piombo, ghiaccio, neon dalla luce evanescente – testimoniano il desiderio di duttilità non convenzionale dell’artista la cui purezza espressiva e formale è sempre legata al passaggio del tempo e al processo di trasformazione della materia.

A volte conservatrice ma spesso irriverente, intimamente attenta alla disciplina dell’arte ma capace d’ironia, l’opera di Calzolari si è nutrita dal temperamento nomade dell’artista i cui continui spostamenti tra grandi città, o località più remote, hanno generato una visione dell’arte come luogo di trasformazione o di mutamento dalla pittura alla scultura, dalle performance alla danza, dalle istallazioni ai video. Da ormai venticinque anni l’artista si è appartato nel Montefeltro dove prosegue la sua ricerca.

La mostra di Ca’ Pesaro permette di percorrere con rapidi sguardi l’avventura di un artista scontroso ma attentissimo al palpitare della storia, passando dai lievissimi tracciati luminosi ai più recenti e stupefacenti sali neri combusti.

Bologna si rivela - Giovedì 21 Gennaio 2010

Claudio Parmiggiani san giorgio in poggiale galleria de foscherari .jpg

San Giorgio in Poggiale - Bologna - Claudio Parmiggiani - Scultura d'ombra ​

Giovedì 21 gennaio 2010, alle ore 18, presso la chiesa di San Giorgio in Poggiale a Bologna, ora Biblioteca d’Arte e di Storia, si inaugura l’opera permanente di Claudio Parmiggiani, promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e con la collaborazione della Galleria de’ Foscherari, Bologna

La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, rinnovando un’antica ma ormai rara tradizione di committenza pubblica, con questo nuovo e ambizioso progetto porta a compimento la decorazione artistica di questa importante biblioteca della città. Nello spazio della chiesa di San Giorgio che ha mantenuto intatte le sue antiche e luminose strutture – valorizzate da un sapiente e discreto restauro conservativo – l’opera di Claudio Parmiggiani, di imponenti dimensioni, si inserisce quasi per via naturale nelle tre specchiature concave dell’abside, a formare con l’altra sua opera Campo dei Fiori, già presente sull’altare maggiore, un’unità poetica e altamente simbolica.

Dipinto dal fuoco e dal nerofumo nei tre grandi riquadri del coro, lo straordinario ‘affresco’ appositamente concepito da Claudio Parmiggiani per l’abside della chiesa di San Giorgio in Poggiale a Bologna, è un commentario sull’assenza e sul tempo. Realizzata tecnicamente attraverso una messa in opera vertiginosa, l’opera, monumentale inno alla sacralità della parola, si mostra come il risultato silente di una sconvolgente tragedia. Di una antica, metaforica biblioteca restano in quello spazio le ombre e un’aureola di cenere, materia penitenziale. La traccia ancora visibile della fiamma che quei libri ha lambito, è impressa come stimmate nel corpo dell’edificio e si impone nello sguardo dell’osservatore, quasi tragica allegoria della ferita che il luogo ha ricevuto nel suo passato. Il risultato ottenuto, magistrale e impressionante, a metà strada tra il fisico e lo psichico, è di una grande intensità poetica e costringe a riannodare i fili di una memoria suggerendo una differente percezione del tempo e dello spazio. Luogo di cenere e di ombre e anche parola che rinasce dalla sua cenere.

«Più niente, restava il soffio» scrive Mallarmè in Igitur. Più niente, più nessun abitante, più nessun oggetto, solo la luce, l’alito creatore, visibili nella loro fragile impronta di polvere. L’aria, il respiro, l’incorporeo, l’immateriale sono la materia sublimata, il medium stesso di questa opera. Illusione e allusione. La lingua fluttuante della fiamma ancora visibile nell’impronta di ogni libro, «lo maggior corno della fiamma antica» diviene qui ulteriore metafora, introducendo ad un supremo, luminoso grado della lingua. Preghiera, sentimento di una totalità perduta.