Giosetta Fioroni

INTERNO FAMILIARE - 12 maggio - 30 giugno 2005

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“Interno Familiare” è il titolo della personale di Giosetta Fioroni alla Galleria de’ Foscherari. L’idea della mostra nasce da una serie di foto del primo ‘900,foto della madre dell’autrice e della sua cerchia familiare vissuti a Bologna all’inizio del secolo scorso. Scrive Giosetta: “La Mamma giovane era molto bella,di una bellezza appassionata e romantica come erano i suoi sogni,essere artista,pittrice o scultrice….” Alcune foto di allora sono ingrandite su tela emulsionata e diligentemente dipinte ad olio. Insieme si potranno vedere le stesse immagini,che nell’elaborazione al computer, presentano variazioni cromatiche dall’originale. Quest’ultime,stampate su lastre di alluminio,raccontano,nella breve serialità e nell’alterarsi del colore,l’odierna presenza del tempo trascorso. Una serie di pastelli completa la mostra. Dedicati alla città di Bologna,intrecciano,in modo fantastico,i luoghi con la memoria degli eventi e dei personaggi.

Un giorno di molti anni fa, guardavo e riguardavo le tante foto della Mamma e della sua Familia. Mio Nonno, suo padre e la Nonna a Bologna dove avevano vissuto a lungo, prima in città, in Via Val d'Aposa e poi a Casalecchio in una grande Villa (Villa Paolina) sulle pendici collinose sotto la basilica di S. Luca. Sentivo queste antiche foto, dei primi del '900, lontane da me, lontane in una Storia lontana, ma vicine per le emozioni che ne ricevevo. Un'emozione estetica pensando alle parole di Roland Barthes: "Nella fotografia, l'immobilizzazione del Tempo, non si manifesta che in un modo eccessivo, mostruoso: il Tempo è ostruito; da qui il rapporto con il Quadro Vivente il cui prototipo mitico è l'addormentamento della bella Addormentata nel bosco." Anche io provavo, davanti alle foto di Familia, qualcosa di simile: tutto era bloccato, "addormentato", in una specie di Quadro Vivente. Le figure, i loro gesti, le posture, gli sguardi, sembravano aspettare la mia attenzione per muoversi, per raccontare di nuovo gli eventi e soprattutto i sentimenti della loro esistenza. La Mamma, giovane, era molto bella, di una bellezza appassionata e romantica come erano i suoi sogni: essere artista, pittrice o scultrice. E intorno a lei si disponevano gli altri membri della Familia e il mio futuro Padre, intensa e silenziosa presenza. Altra emozione quella affettiva: esaminando le foto, tra me oggi e la gioventù della Mamma allora, si stabilì un cortocircuito tra il lontano e l'odierno; una comune identità col suo sentire, con le sue aspirazioni, una vicinanza sororale, per me nuova rispetto al profondo amore materno (da Madre a figlia unica e viceversa) che ci aveva unito. Per anni ho pensato vagamente a questi fantasmi familiari e a come ricordare la Mamma e la sua vita. Così ho scelto alcune immagini emblematiche di lei e della sua cerchia. Un breve percorso simbolico e rappresentativo riunito in cinque foto che ho fatto stampare e ingrandire su tela emulsionata. Immagini poi dipinte molto lentamente con vivaci (a volte violenti) colori, vicini un poco, a un vecchio film in technicolor degli anni '50... o a un allegro sogno rivisitato. Al computer (con l'aiuto di Alessandro Gianvenuti) ho individuato alcune variazioni cromatiche, realizzate su supporto di alluminio... per coinvolgere il colore argento, per me da sempre portatore dell'idea di memoria. Il fondale dietro alla Familia è naturalmente Bologna, una Bologna fantastica... soprattutto nei pastelli, dove compaiono alcune immense farfalle... come io le ricordo vagamente nel giardino di Villa Paolina durante i miei primi anni di vita laggiù.

Giosetta Fioroni