PUSHING THE LIMITS
PUSHING THE LIMITS
DebatikCenter of Contemporary Art (D.C.C.A.)
A cura di Fabiola Naldi
17 ottobre 2025 - 18 gennaio 2025
Galleria de’ Foscherari presenta PUSHING THE LIMITS, una non-mostra ideata da Armando Lulaj e curata da Fabiola Naldi. Ideata per offrire uno sguardo critico e radicale sulle pratiche artistiche del DebatikCenter of Contemporary Art (D.C.C.A.), piattaforma indipendente fondata a Bologna nel 2003 da Armando Lulaj, come strumento di resistenza culturale e politica contro le narrazioni dominanti e i modelli imposti dal neoliberismo globale.
Il progetto PUSHING THE LIMITS rappresenta l’incontro significativo tra due realtà che, pur operando su piani differenti, condividono un’origine comune e una profonda affinità intellettuale: Bologna. Da un lato, la Galleria de’Foscherari, storica istituzione che ha contribuito a scrivere la storia dell’arte contemporanea in Italia; dall’altro, il DebatikCenter of Contemporary Art, piattaforma indipendente nata nel 2003 proprio a Bologna, come laboratorio critico e motore di sperimentazione artistica internazionale. L’invito di Fabiola Naldi al D.C.C.A. di tornare a Bologna propone la costruzione di un percorso di analisi critica nei confronti delle tematiche poste come obiettivo principale dello stesso centro albanese quali le trasformazioni economiche, politiche e culturali che hanno stravolto l’Albania a partire dai primi anni Novanta.
Il DebatikCenter agisce come spazio critico e contro-egemonico, indagando le conseguenze della transizione forzata al libero mercato e rifiutando le logiche di normalizzazione culturale imposte dal capitalismo globale. Il progetto non poteva che essere accolto e condiviso dalla Galleria de’Foscherari, l’unica, secondo l’intento della curatrice, di potere “agire” in totale sinergia e libertà esecutiva con il progetto proposto. Il progetto mostra le trasformazioni anche dello stesso D.C.C.A. che nel 2017 si è riorganizzato come centro d’arte contemporanea e di produzione cinematografica indipendente sotto la direzione di Jonida Gashi, Armando Lulaj e Pleurad Xhafa, ridefinendo radicalmente i propri obiettivi in relazione alle arti visive, al cinema, al pensiero critico e all’azione politica.
Il centro si configura oggi come un dispositivo culturale militante, capace di agire nello spazio pubblico e di intervenire nei conflitti simbolici e materiali del presente, sviluppando un’analisi lucida del passato, mantenendo uno sguardo critico e intransigente sul consolidamento del paradigma neoliberista, concentrandosi sulle fratture della realtà sociale e aprendo un nuovo capitolo nella narrazione storico-artistica dell’Albania — e, per estensione, di tutti quei contesti segnati da transizioni forzate e memorie negate.
PUSHING THE LIMITS presenta una selezione di opere storiche che ripercorrono oltre due decenni di attività del DebatikCenter of Contemporary Art (D.C.C.A.).
In dialogo tra loro, grandi installazioni e materiali d’archivio di Armando Lulaj sono esposti accanto a opere di Pleurad Xhafa e dei principali collettivi che hanno animato il D.C.C.A., tra cui Underground Movement, La Société Spectrale e Manifesto Collective.
Concepita come un archivio del declino, la mostra si articola in tre sezioni tematiche, ciascuna delle quali affronta questioni geopolitiche e culturali legate al Medio Oriente, agli Stati Uniti d’America e all’Italia, analizzate attraverso il prisma critico della posizione storica e politica dell’Albania all’interno di questi assetti e meccanismi globali.
Le opere selezionate con Fabiola Naldi sviluppano una riflessione profonda su temi cruciali come l’esercizio del potere, la violenza sistemica, il declino dell’egemonia statunitense e dell’impero neoliberista, fino a toccare la questione centrale della riscrittura della storia.
PUSHING THE LIMITS si configura come un atto di provocazione consapevole e radicale: ogni opera, ogni gesto, ogni frammento di ironia tagliente agisce come un attacco diretto al presente – e a ciò che il nostro prossimo presente rischia di diventare. Non si tratta di una semplice esposizione, ma di un campo d’azione in cui l’arte si fa strumento di interferenza reale, capace di produrre attrito, disordine e trasformazione. Le opere non sono “installate”: occupano uno spazio inospitale, dove ogni manovra sembra preclusa, e proprio per questo mirano a forzare i limiti, innescare attriti sociali e politici, e generare un conflitto permanente che si estenda oltre i confini del sistema dell’arte, della società e della politica.
La mostra inizia ancora prima che si entri in galleria: all’esterno verrà posizionata la storica insegna in marmo del D.C.C.A., realizzata nel 2003. Questo gesto simbolico restituisce visibilità e continuità alla memoria del luogo, riaffermando il legame tra passato e presente. Al contempo, sulla porta di vetro, la storica scritta de’foscherari (realizzata da Claudio Parmiggiani) verrà sostituita con debatikcenter, mantenendo lo stesso font, le stesse dimensioni, il colore e le proporzioni originarie.
A testimonianza del processo di trasformazione, la galleria si configura come un atto di radicale consenso al divenire: per i prossimi mesi, essa si offrirà come un luogo altro — o, al tempo stesso, come lo stesso luogo, ma attraversato da una forma di occupazione consensuale. A completare l’intervento, il foglio di sala assumerà la forma di un cadavere squisito, in cui i testi di accompagnamento alle singole opere del D.C.C.A. e quelli di Fabiola Naldi si intrecceranno al progetto complessivo, restituendone la complessità e la stratificazione concettuale.
Artisti e collettivi presenti in mostra:
UNDERGROUND MOVEMENT (A.L., M.D., L.F.) - collettivo fondato a Firenze nel 2000; ARMANDO LULAJ (1980); PLEURAD XHAFA (1984); LA SOCIÉTÉ SPECTRALE (Jonida Gashi, Armando Lulaj, Pleurad Xhafa) - collettivo fondato a Tirana nel 2017; MANIFESTO COLLECTIVE (Arie Amaya-Akkermans, Valentin Begarin, Boris Budini, Jonida Gashi, Vincent W.J. van Gerven Oei, Raino Isto, Klodi Jahaj, David Kampi, Jora Kasapi, Ataol Kaso, Valentina Koça, La Société Spectrale, Sonja Lau, Armando Luaj, Ylber Marku, Marco Mazzi, Wendy Morava, Redon Skikuli, Underground Movement, Pleurad Xhafa) - collettivo fondato a Tirana nel 2022.
Opere in mostra:
Manifesto Collective, NEWSPAPER, 2024
Armando Luaj, UNTITLED (campo di meloni), 2025
Manifesto Collective, RADIO DESERTION, 2023
Pleurad Xhafa, Vertical Elevation Plan, 2025
Armando Lulaj, MÉNAGE À TROIS (which color is your flag?), 2021-25
Pleurad Xhafa, Reassemble, 2017
Armando Lulaj, Breaking Stones, 2017
La Société Spectrale, UNTITLED (amerika), 2025
Armando Lulaj, CAVE PAINTING ON SMALL FLAG, 2022
Pleurad Xhafa & Sokol Peçi, Déjà vu & Paranoia, 2009-25
Armando Lulaj, The Lady Vanishes, 2029
David Kampi, Carrying the Riderless Horse, 2017
La Société Spectrale, 12, 2022-25
David Kampi, Horse Shoes, 2024
Armando Lulaj, Cave Painting (l’age d’or), 2022
La Société Spectrale, UNTITLED (on the rise facing the Wailing Wall), 2024
Underground Movement, (sawchains) witnessed by, 2002-24
La Société Spectrale, Beheaded Boy (a Palestinian probably), 2020
Immagine:
La Société Spectrale, The Lady Vanishes, (Reenactment of A. Mole’s Human Statue of Liberty, composed of 18,000 American soldiers, but this time it will be (de)composed of 18,000 war displaced persons, deportees, probably Palestinians), 2029.
Excerpt from La Société Spectrale's ongoing project AMBASADA, 2020-.
Courtesy of Armando Lulaj, DebatikCenter of Contemporary Art and Galleria de'Foscherari.